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Generazione Futuro - Febbraio 2023

Territorio, start up, passione … in una parola Bonair

Con il numero di questo mese vi porto a conoscere da vicino un’esperienza di impresa che ha fatto dell’immagine della montagna il proprio punto di forza. A Misurina, in una delle più affascinanti cornici di vette e paesaggi, incontro Chiara Zandegiacomo Bonel che con entusiasmo mi racconta di sé.

Bonair è la fusione di più aspetti: “Bonair Misurina è nato dal desiderio di rientrare a casa e di dare vita ad un progetto che da un lato esprimesse il legame con il mio territorio di origine e che dall’altra potesse soddisfare la mia voglia di raggiungere piccoli obiettivi tangibili nel day by day, un aspetto che ritrovavo nell’impresa di famiglia e non sperimentavo nell’ambito della carriera diplomatica che all’inizio avevo intrapreso”. Un solido connubio da cui è scaturita la prima idea. “L’elemento che mi ha ispirata e da cui sono partita è l’aria fresca e pura che si respira fra le nostre vette” mi racconta Chiara che poi spiega: “Per questo ho deciso di catturare l’aria e renderla fruibile sotto forma di aerosol ad uso ricreativo per tutte le persone che volessero respirare un soffio d’alta quota. Un’iniziativa audace da cui però sono partita per la realizzazione di una linea di cosmesi (tra cui fragranze e prodotti per la skincare) e di candele non solo ispirati ai profumi delle mie montagne ma creati a partire da sorgenti, piante e fiori che dimorano quassù”.

Un lavoro di ricerca e analisi che ha portato Chiara a brevettare le proprietà e gli usi per esempio dell’acqua di origine minerale che sgorga dai Cadini di Misurina e del fito-estrattto di Elodea canadensis, pianta acquatica dal forte potere idratante che popola i bacini di Misurina e d’Antorno. Il tutto cela un rapporto quasi viscerale con Misurina, i laghi d’Antorno e del Sorapis, la foresta di Somadida e il lento incedere delle stagioni con i suoi colori e i suoi profumi… immagini e vissuti che Chiara vuole raccontare con i suoi prodotti, acquistabili presso il negozio di Misurina e online. Ma Bonair non è solo una linea di prodotti di bellezza, e nemmeno l’essenza di un angolo di paradiso in Terra. Dietro c’è un messaggio di consapevolezza sul tema dell’inquinamento atmosferico e la celebrazione delle Dolomiti quale luogo in cui si respira un’alta qualità di vita. “Con il brand Bonel Misurina cerco di promuovere uno stile di vita sano ed ecologico diffondendo, ad esempio, la conoscenza della terapia forestale in Italia, di cui vorrei che Misurina diventasse una stazione riconosciuta a livello nazionale. Inoltre mi sto formando come tecnico del massaggio olistico-sportivo, un’arte che abbinata ad altre discipline come la fitoterapia, la crioterapia, la mindfullness, delinea dei percorsi di benessere che uniscono l’armonia psico-fisica dell’individuo all’energia dell’ambiente montano”.

Insomma, un progetto che tratta di montagna e benessere a 360°, ma come si crea una start up quassù? “Credo che sia uno dei momenti storici più favorevoli per avviare un’attività in montagna. Da un lato la montagna è accerchiata da quell’aura di positività, forse eredità del periodo Covid, che la vede come ambiente di salute, ideale per attività all’aria aperta e dal clima più vivibile. Dall’altro le risorse che il nostro secolo ha messo in campo, su tutte la digitalizzazione e i finanziamenti europei e nazionali, rendono tutto molto più facile. In particolare per quel che riguarda la digitalizzazione, essa ci permette di essere ovunque senza doversi spostare; a tal proposito a me piace dire che La mia mente è il mio ufficio, perché ovunque io sia, persino a Misurina, posso portare avanti la mia impresa e comunicare con tutti accendendo un computer e il cervello. Come in ogni avventura tuttavia ci sono imprevisti ed errori con cui fare i conti e che fanno pur sempre parte del gioco. Personalmente nell’avvio di questa start up ci ho messo un po’ dell’esperienza maturata in famiglia e una buona parte di mio, che partivo letteralmente da zero. Per fortuna ho conosciuto persone che mi hanno dato una mano e sono riuscita a circondarmi di un team di professionisti che mi hanno sempre prospettato soluzioni ai problemi che ponevo”. Solide ragioni per cui oggi è riduttivo dire che si può fare impresa anche in montagna, perché di fatto il nostro territorio non parte in svantaggio ma anzi può come tutti gli altri essere luogo di crescita e sviluppo per nuove idee e progettualità. Un off-topic per concludere questa frizzante chiacchierata. Chiedo una battuta a Chiara che è cresciuta a Misurina e che ha reso popolare l’aria di questo luogo, la stessa aria per cui molti bambini negli anni sono saliti fino a qui, all’Istituto Pio XII, per la riabilitazione delle malattie asma-bronchiali infantili… cosa si prova nel sapere che questo centro non aprirà più i battenti? Abbiamo perso un fiore all’occhiello per la cura delle malattie respiratorie del bambino. Qualcosa si è inceppato nel meccanismo che va dal piccolo malato alla cura… forse si preferiscono altri approcci terapeutici, sicuramente l’accesso a questo percorso di cura tramite SSN è indaginoso e burocraticamente pesante. Fatto sta che stiamo perdendo una struttura che per esperienza clinica e ubicazione poteva dare tanto nel trattamento delle malattie respiratorie. A suo tempo umilmente suggerivo di considerare delle strade alternative per ampliare l’offerta e riqualificare il centro sulla falsariga di quanto fatto in altri centri europei, tra cui quello di Davos in Svizzera. Spero solamente che non si voglia gettare la spugna”. Una speranza che, a prescindere dalle visioni, accomuna tutti coloro che hanno a cuore le sorti del Pio XII. Concludo con i miei più sinceri auguri a Chiara, affinché possa realizzare il suo progetto ed essere motivo di ispirazione per i giovani audaci e appassionati come lei.


Per Consulta Giovani Cadore Elena Quariglio

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