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Generazione Futuro - Marzo 2023

Ciak nelle Dolomiti! Il cinema italiano dall’esperienza di una cadorina

La bellezza del nostro territorio e della nostra gente hanno da sempre reso il Cadore una location ambita non solo dal punto di vista ricreativo e turistico. Da qualche anno infatti è tornata in auge l’immagina della montagna bellunese anche some set di cortometraggi, fiction e film. A darci uno spaccato di questo mondo è una giovane cadorina di Pieve che ha coronato il suo sogno proprio nella cornice della Val Del Boite.

Livia Chiesa è una ventiseienne che ha sempre saputo fin dall’adolescenza che avrebbe fatto dell’arte la propria vita. “Già dai tempi del Liceo classico ero convinta che dopo le scuole superiori avrei frequentato l’Accademia delle Belle Arti” esordisce Livia parlando del suo percorso di studi “Così mi sono trasferita a Bologna. Non avevo l’esatta idea di quale ramo avrei seguito, ma nel corso degli studi mi sono avvicinata sempre di più alla scenografia, in particolare quella teatrale. Tutto questo fino al terzo anno in cui ho svolto cinque mesi di tirocinio seguendo la scenografia di una serie televisiva che stavano girando a Bologna. Da lì in avanti ho capito che il cinema sarebbe stato il mio lavoro”. Con il termine degli studi anche Livia si trova di fronte alla sfida dell’inserimento nel mondo del lavoro, un passo cruciale per chi opera nel cinema ed è a questo punto che si realizza l’imprevedibile. “I miei genitori avevano trovato un breve annuncio su un giornale locale. Ricercavano professionisti dell’ambito cinematografico, meglio se locali, per girare un film in zona” racconta Livia ancora emozionata e prosegue “Ho inoltrato subito la mia candidatura e poco tempo dopo mi hanno arruolato come aiuto scenografo nella troupe del film Improvvisamente Natale che abbiamo girato a inizio estate scorsa a San Vito”. Un’emozione forte quella che mi descrive questa ragazza sorridente che non mi nasconde nemmeno la sua incredulità di fronte a una simile coincidenza. “Quando ho intrapreso questo percorso io e i miei genitori sapevamo che difficilmente sarei rimasta in Cadore. In questo settore le sedi lavorative più importanti e ambite si trovano a Roma, Napoli, Torino…Il fatto di aver trovato subito lavoro (cosa tutt’altro che facile nel cinema) per di più a casa mia aveva dell’incredibile. Era la mia prima esperienza alla scenografia ed ero davvero agitata. Nonostante ciò, trovarmi qui tra le persone che amo e nel territorio che conosco bene è stato un elemento a mio favore e ha reso quel periodo il più bello della mia vita”. La passione e la professionalità di Livia, unite alle sue solide origini cadorine, sono state un punto di forza che le hanno permesso di avviare quella che speriamo essere una lunga e promettente carriera: dopo questo primo film infatti Livia ha partecipato alla scenografia di un film girato a Napoli e dal mese di marzo sarà impegnata nuovamente a San Vito per una nuova pellicola ambientata nella cornice delle Dolomiti cadorine.

Cosa rende questo ambito così speciale per te? “Sicuramente la dinamicità, il fatto di girare il mondo conoscendo posti e persone sempre nuovi e la possibilità di imparare ogni giorno qualcosa. La scenografia in ambito cinematografico è molto diversa da quella teatrale, a cui la scuola mi aveva maggiormente abituato. Stando nel gruppo di preparazione alla scenografia mi sono resa conto della difficoltà di dover lavorare in anticipo rispetto al resto della troupe preparando il lavoro della settimana seguente, provvedendo al necessario in termini di oggetti e accessori, ovviando ai possibili problemi o necessità prima che questi si palesino e dovendo spesso risolvere problemi dell’ultima ora. Ho imparato moltissime cose che nella vita non avrei mai approfondito. Per la scenografia del film ad esempio ho dovuto procurare un panettone in pieno giugno! Ho iniziato a chiamare panifici e pasticcerie della zona ignorando quanto sia lunga la preparazione di questo dolce…solo così ne ho approfondito davvero la ricetta. Insomma, non c’è giorno in cui non scopra qualcosa di nuovo”. La sensazione attuale è che negli ultimi tempi la montagna stia diventando una meta ambita per chi sta alla macchina da presa o sbaglio? “No affatto. Film, serie TV, per non parlare di pubblicità o cortometraggi trovano nel Cadore un luogo privilegiato. Come aspirante scenografa devo dire che la bellezza delle nostre valli gioca un ruolo importante. A questo si aggiunge la disponibilità e il calore della nostra gente. Sono entrata in botteghe a orari improbabili in cerca di materiale per il film e le persone mi sono sempre venute incontro, alle volte prestandomi oggetti personali solo per l’orgoglio di poter contribuire alla buona riuscita di un film che darà visibilità al proprio paese. Non ultimo questo interesse del cinema per la montagna genera un notevole indotto pubblicitario ed economico. La sola troupe di Improvvisamente Natale contava circa 40 – 50 persone, attori esclusi, impegnati per quasi un mese di riprese… senza contare il ritorno in termini di immagine”. Quali sono i tuoi sogni per il futuro? “L’ambizione è quella di crescere professionalmente fino ad arrivare alla direzione della scenografia, magari di una serie TV movimentata e un po’ truce (come piacciono a me), il che è estremamente impegnativo. La strada è lunga ma questo obiettivo mi sprona a impegnarmi ogni giorno al massimo. Intanto mi aspetta un nuovo tour de force con il prossimo film e non vedo l’ora di iniziare”.


Per Consulta Giovani Cadore Elena Quariglio

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