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Generazione Futuro - Giugno 2022

Due giovani alla guida del Rifugio Chiggiato: la scommessa di Sara e Silvio


La storia che vi racconto questo mese ha davvero qualcosa di speciale e parla di due giovani cadorini che più di altri hanno deciso di investire sulla montagna per il loro futuro. Si tratta di Sara Laguna, ventisettenne di Lozzo, e Silvio Piazza, trentatreenne di Laggio. Due giovani con una storia di vita comune a molti e delle perplessità per le quali ad un tratto hanno deciso di cambiare strada.

Sara ha lavorato per diversi anni a Ponte nelle Alpi presso uno studio dentistico e Silvio a Cortina nella bottega di un fabbro. I molti chilometri da percorrere in auto iniziavano a pesare per i due ragazzi che vivono a Lorenzago, in particolare per Sara che ad un certo punto si è fermata a riflettere: “Mi trovavo bene sul posto di lavoro, ma ero arrivata al punto di dover andare a lavorare per pagarmi l’auto che mi serviva proprio per andare a lavoro. Un paradosso che mi ha fatto aprire gli occhi. Di qui la decisione di licenziarmi e cambiare diametralmente percorso”. Nel frattempo anche Silvio ha affrontato un periodo di cambiamento alla ricerca di un lavoro gratificante e logisticamente più comodo; con questa convinzione l’anno scorso ha deciso di passare la stagione estiva al Rifugio Chiggiato lavorando al fianco del gestore Omar Canzan e della sua famiglia, persone dalle quali si è appassionato per la vita in alta quota e ha imparato il mestiere del rifugista. Un’esperienza di vita e una palestra che ha portato i due giovani a maturare una scelta: perché non provare a gestire da soli un rifugio?

Forti della voglia di cambiare e della passione per la montagna che li accomuna Sara e Silvio hanno perciò partecipato ad alcuni bandi indetti per la gestione di rifugi del Centro Cadore, con un occhio di riguardo soprattutto al Chiggiato, che dopo anni perdeva i propri gestori. “Abbiamo presentato domanda sperando che potesse andare a buon fine” ricorda Silvio “E finalmente nell’autunno scorso abbiamo ricevuto il verdetto: il Chiggiato sarebbe stato nostro”. Nonostante la stagione invernale alle porte, senza indugi, i ragazzi hanno preso le redini della struttura decisi a rimboccarsi le maniche e poter aprire al pubblico quanto prima. Ricorda Sara: “La prima volta che siamo saliti era novembre. Il sentiero era già innevato e siamo partiti a piedi carichi come i muli facendoci strada a turno. Un percorso lungo ma la soddisfazione arrivati in cima è stata impagabile”. Non è difficile a credersi pensando alla splendida posizione del Chiggiato, che domina la val d’Oten e vanta la visuale più diretta sul monte Antelao oltre al panorama a 360° e al ruolo escursionistico che riveste come tappa centrale dell’Alta via n° 5 e principale via d’accesso al gruppo delle Marmarole. Insomma una meta per appassionati delle Dolomiti, siano essi alpinisti esperti o semplici amatori. Sara prosegue raccontando degli inizi e delle piccole difficoltà di condurre una struttura a 1911 metri di quota, accessibile solo attraverso sentieri, senza acqua corrente e allaccio alla linea elettrica e con i problemi di congelamento delle condutture idriche e della tenuta dei pannelli solari nei periodi con il clima più rigido. Ciononostante i nostri ragazzi si sono attrezzati e hanno aperto il rifugio già nei primi fine settimana dell’anno, ospitando escursionisti ed avventori. Silvio ci racconta entusiasta: “Abbiamo scoperto un mondo di appassionati della montagna che non conoscevamo, soprattutto tra i giovani. Ci sono persone che arrivano sino a qui per fare fotografie o video per passione e che al termine della loro permanenza ci regalano le loro creazioni. Alcune le abbiamo condivise e pubblicate sui nostri canali social tanto meritavano!”.

Chiedendo loro quali siano stati i problemi più concreti da affrontare, sorprendentemente Sara ci risponde “La conoscenza delle leggi e della burocrazia!” e spiega: “Non avendo esperienza come lavoratori autonomi, ci siamo trovati spiazzati anche negli aspetti più banali e così ci ritroviamo a vagare per uffici cercando risposte e soluzioni che spesso nemmeno i professionisti sanno darci. In questo senso servirebbe un supporto per chi come noi vuole iniziare con una propria attività, anche un semplice corso o uno sportello, per sentirsi più pronti e anche tutelati”. Con la stagione estiva alle porte non può mancare una considerazione sulle aspettative e i progetti, domanda alla quale risponde Silvio: “Abbiamo già avviato i lavori di sistemazione per dare il nostro tocco agli interni e proseguiremo anche nei prossimi mesi. D’altro canto ci sono un sacco di idee che vorremmo realizzare con il tempo: una di queste è cercare di ripristinare la Calalzo-Chiggiato, una gara estiva di corsa in montagna che ha segnato la storia di questo rifugio e che da qualche anno non viene più organizzata”. Lo incalza Sara che confessa: “Io ho in mente qualcosa per dare modo ai nostri ospiti di raccontare la loro esperienza al Chiggiato, perché possano dare voce a un pensiero, un’emozione o un ricordo. La montagna del resto rappresenta anche un momento in cui ci si stacca dalla routine e dal resto del mondo per dare spazio ad altri aspetti di noi stessi: ho già un’idea in merito ma non anticipo nulla!”. Energia e tanta determinazione per questi ragazzi ai quali vanno gli auguri di una promettente stagione estiva.

Instagram: Rifugio Chiggiato


Per Consulta Giovani Cadore Elena Quariglio

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