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Generazione Futuro - Dicembre 2021

  • consultagiovanicad
  • 12 feb 2022
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 16 mag 2022

Un nuovo paradigma per gli occhiali made in Dolomiti: nasce Xylomia


Tra le cose che mettono in luce il Cadore nel mondo c’è innegabilmente l’occhiale, un ambito produttivo che negli anni ha portato ricchezza e notorietà alle nostre zone e che resiste nonostante i recenti periodi di crisi. Tuttavia è proprio dalle difficoltà di un settore che emerge lo slancio per adeguare un prodotto alle esigenze del mercato e del futuro. Una sfida raccolta da due giovani fratelli auronzani, Lorenzo e Giovanni Ronzon, che negli ultimi anni hanno dedicato entusiasmo e impegno al progetto Xylomia, una linea di occhiali artigianale e completamente innovativa. Nel raccontare la loro esperienza Lorenzo parte dall’etimologia di questo particolare brand: “Xylomia nasce dalla fusione dei termini xylon, che significa legno in greco, e dolomia. Riferimenti alla materia prima del nostro prodotto e un omaggio alle Dolomiti”.


Tutto ha inizio nel 2016 quando il padre, esperto produttore di occhiali, presenta ai figli un prototipo ricavato dal legno. Lorenzo ricorda: “Io facevo il falegname ed ero appena rientrato da un’esperienza all’estero, mentre Giovanni aveva da poco terminato l’istituto tecnico. Confesso che quell’occhiale nuovo mi ha da subito incuriosito. Complici anche l’entusiasmo e le intuizioni di mio padre, abbiamo deciso di investire tempo e risorse per farne non più un esperimento, ma un prodotto finito”. È così che padre e figli intraprendono questo progetto apportando ciascuno le proprie conoscenze nell’ambito dell’occhialeria, del legno e dell’informatica e nei due anni a seguire lavorano in sinergia per la sua realizzazione. Giovanni e Lorenzo raccontano del grandissimo studio sui materiali, del tempo dedicato alla progettazione e alla ricerca delle lavorazioni più adatte, ma anche delle difficoltà emerse a causa dell’emergenza sanitaria, alle quali si è sommata la perdita del papà e l’inevitabile necessità di ricalibrare tutto il lavoro contando unicamente sulle loro forze. Ciononostante, la perseveranza e tenacia li ha portati ad oggi alla realizzazione di un occhiale innovativo che fa della combinazione di legno e titanio la propria caratteristica saliente. Lorenzo spiega: “La peculiarità del legno si sposa bene con il titanio, che pesa poco ed è noto per la sua resistenza. Le due materie si combinano in un prodotto leggerissimo, resistente, che calza come un guanto e anche elegante, il tutto rigorosamente fatto a mano” e in tal senso aggiunge “Vorremmo che il punto forte fosse proprio l’artigianalità: in un settore in cui a farla da padrone sono le grandi marche o le produzioni industriali noi vogliamo proporre un’alternativa che porti il cliente a indossare qualcosa di particolare e quasi personale, poiché dalle mani di un artigiano ogni pezzo non è mai esattamente uguale all’altro. Cerchiamo inoltre di garantire una pronta assistenza e questo per una piccola realtà come la nostra significa instaurare quasi un rapporto di fiducia tra produttore e consumatore”. Chiedo a Lorenzo da dove parte questa passione per il lavoro manifatturiero e confessa: “Fin da piccolo papà mi ha trasmesso la sua passione per la modellistica. Questo mi ha avvicinato al mondo del disegno, della manualità e del legno in generale e a ciò devo il mio entusiasmo per questo lavoro. Sia io che Giovanni abbiamo ereditato molte delle passioni di nostro padre ed è grazie a lui se il progetto di Xylomia è in piedi. Gli dobbiamo davvero molto”.


Quello dei fratelli di Auronzo è stato un percorso lungo, fatto di sacrificio e soddisfazione, ma con non pochi ostacoli come racconta Giovanni: “Siamo partiti da zero con questa avventura e ci siamo autofinanziati in ogni spesa. Per altro è stata dura perché manca esperienza in questo specifico settore e ce la siamo costruita da noi sperimentando, progettando dei macchinari su misura o adeguando quelli già presenti sul mercato, introducendo nuove tecniche o lavorazioni. A questo aggiungiamo che, nel momento in cui stavamo per lanciare il prodotto dal punto di vista commerciale, è scoppiata la pandemia, che ci ha rallentato e penalizzato”. Una fatica non da poco, ma che il tempo e i risultati hanno ripagato. Lorenzo e Giovanni sono riusciti infatti a depositare il brevetto della loro creazione e lo scorso ottobre sono stati premiati a Firenze al concorso Graziella Pagni per l’innovazione tecnologica nell’occhiale.


“È stato un percorso lungo, ma siamo lontani dal definirlo concluso” continua Giovanni “Nella ricerca della perfezione manca sempre qualche dettaglio tecnico o qualche accortezza per cui si devono apportare delle migliorie. Gli stimoli senz’altro non mancano. Inoltre ci sono molti aspetti di cui farsi carico oltre alla produzione in sé, come ad esempio la ricerca della novità della materia prima, il marketing, la commercializzazione. Per ora siamo solo io e Lorenzo e ci destreggiamo in tutto da soli, dalla produzione fino alla vendita, ma non è semplice”. Qual è il vostro sogno per Xylomia? Risponde Lorenzo: “Anzitutto vorremmo che dopo questo periodo di impasse dettato dall’emergenza sanitaria il progetto prendesse definitivamente il largo. Ciò significa allargare la rete di vendita, continuare a investire in aspetti che migliorino ulteriormente l’occhiale e, perché no, poter magari assumere qualcuno per aiutarci sui vari fronti. Noi ce la metteremo tutta e con un po’ di fortuna sento che riusciremo a farcela”.


Per Consulta Giovani Cadore Elena Quariglio

 
 
 

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