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Generazione Futuro - Novembre 2022

Giovani in prima linea per la promozione turistica del territorio: l’esempio di Pieve.


In molti credono che il futuro del Cadore risieda nell’accoglienza turistica. Di questo ne è fortemente convinta la Proloco Tiziano di Pieve che ha scelto di investire concretamente in questa possibilità puntando sui giovani. E’ così che dal novembre 2021 Gianna De Bona, trentatreenne originaria di Longarone, è stata assunta per conto della Proloco alla direzione dell’Ufficio Turistico di Piazza Tiziano. Un segnale di svolta, come spiega Gianna: “La presenza fissa di un operatore per tutto l’anno è un valore aggiunto, in particolare per un Comune come quello di Pieve che storicamente fa dell’attrazione turistica un proprio vanto”. Un servizio che nel corso dell’estate è stato implementato grazie all’aiuto di quattro giovani volontari che hanno affiancato Gianna da luglio a settembre: Michele Coletti, Sara Piccin, Luisa Novellino e Giulia Bridda.

Grazie al loro contributo il Comune di Pieve è riuscito a garantire un servizio di assistenza turistica con apertura a tempo pieno, sette giorni su sette dell’info Point nel centro del paese e della Casetta di Babbo Natale presso il Parco Roccolo, luoghi in cui i nostri giovani cadorini hanno potuto accogliere gli avventori in cerca di informazioni o consigli pratici per il loro soggiorno in montagna. A tutto ciò si aggiunge l’aiuto offerto in occasione delle altre manifestazioni paesane e l’organizzazione di eventi come il cinema all’aperto o le attività ricreative rivolte a bambini e famiglie. Un’esperienza davvero positiva come riconosce Michele: “Abbiamo creato una squadra di lavoro affiatata: tra noi si respirava un ottimo clima e ci sentivamo anche galvanizzati dal successo delle nostre iniziative.

Con il senno di poi avremmo potuto osare anche un po’ di più, ma il timore di essere pochi e di non avere la copertura economica necessaria ci hanno frenato. Comunque sia è stato un anno di prova in cui abbiamo fatto esperienza per il futuro”. Un esperimento riuscito che ha giovato dell’importante supporto dei volontari. “Le Proloco e i servizi turistici sono realtà fondamentali che vivono di volontariato, dal momento che spesso possono contare solo su modeste entrate, ma non è semplice trovare volontari” ammette Gianna. Le fa seguito Michele: “Ho provato a coinvolgere degli amici, ma senza successo. Difficilmente si dedica il proprio tempo per qualcosa senza un minimo tornaconto ed è un peccato: non si riesce a coinvolgere abbastanza persone in modo costante e consistente per tutta la durata dell’estate”. A tal proposito Gianna racconta: “Chi opera nei servizi in Italia è visto come un lavoratore di seconda categoria e l’ambito stesso viene spesso trascurato, motivo per cui si tende a sottovalutare la loro importanza e a investire poco. I volontari sono una risorsa preziosa, ma non hanno spesso i mezzi, le capacità o talvolta le competenze per portare avanti certe mansioni. Sopperiscono a tutto ciò con un enorme cuore e tanta energia. Una gestione turistica efficace richiede oggigiorno la conoscenza delle lingue straniere, in particolare dell’inglese, capacità informatiche e di gestione dei social media, adottare strategie pubblicitarie mirate…conoscenze che si sviluppano con la formazione. E’ per questo che oltre alla Laurea ho deciso di fare esperienze all’estero e un Master specifico per la gestione delle piattaforme social. Del resto nulla va lasciato al caso”. Sorge spontanea la domanda: in Cadore si può vivere di turismo? Secondo Gianna: Ni. “Amo la nostra terra e in essa vedo un potenziale immenso ancora da esprimere: da un lato l’indotto turistico è consistente, prova ne sono le presenze estive sul territorio, dall’altra i servizi annessi alla ricezione turistica (come gli uffici informazione, le guide culturali, ambientali, etc.) sono poco rappresentati e non c'è una organizzazione sistematica.

Per rilanciare il territorio credo che alcune cose non possano essere trascurate, ad esempio la necessità di fare rete tra enti e associazioni, perché troppo spesso il servizio e l'offerta turistica sono gestiti in modo frammentario, forse anche sulla scia di vecchi campanilismi che oggi non hanno più motivo di esistere. Per fare questo la mia speranza è che si faccia leva sui giovani del Cadore, sia come volontari ma soprattutto come professionisti, perché loro possono lavorare con entusiasmo e abbattere questa mentalità. L'altra cosa che mi auspico è uno sviluppo turistico sostenibile e che punti de-stagionalizzare l'offerta turistica per garantire un afflusso più costante e questo significa non puntare solo sulla montagna in chiave sciistica d'inverno ed escursionistica d'estate, ma anche su attività differenti. Noi per esempio abbiamo notato l'importante presenza di adulti sopra i 60 anni e di famiglie con bambini, oltre a una quota sempre maggiore di giovani appassionati di montagna, tra cui diversi stranieri...su di loro, sulle loro aspettative e passioni dovremo far forza per creare un'offerta completa". Aggiunge Michele: "Nonostante qualche critica ricevuta ai nostri sportelli su quello che non funziona in Cadore, in molti hanno sottolineato che godiamo di un territorio bellissimo e invidiabile. Questo è il punto di partenza per investire nel futuro turistico del nostro territorio". Una risorsa quella dei giovani volontari di Pieve che speriamo sia linfa nuova per l'avvio di una visione territoriale più aperta e completa dell'accoglienza turistica in Cadore.


Per Consulta Giovani Cadore, Elena Quariglio


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